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Progettare un ecommerce, il 23 ottobre ci vediamo a SMAU Milano

Il prossimo 23 ottobre, alle 16, presso l’Arena “Commercio & Turismo” di SMAU Milano proviamo, insieme, e in 50 minuti, a comporre tutti i tasselli necessari a progettare un ecommerce perché si sa, oggi, i magazzini risultano essere pieni e, molto spesso, i negozi vuoti.

L’idea è quella di fissare tutti i passi necessari per partire con il piede giusto:

  1. Definiamo il nostro progetto di ecommerce
  2. Creiamo un Canvas in grado di guidarci nel nostro lavoro
  3. Quale la nostra strategia di web marketing
  4. Il mondo google e dei motori di ricerca
  5. La SEO on-site, quella off-site e la digital PR
  6. L’importanza del brand
  7. L’Analisi dei competitor
  8. Quale piattaforma
  9. L’importanza dei social media
  10. L’Online advertising
  11. Conviene utilizzare i marketplace?
  12. Altri aspetti come: l’e-mail marketing, la logistica, le soluzioni di pagamento.Vi aspetto a SMAU per parlarne con voi.

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Cambiano le strategie, cambiano gli algoritmi, ma al centro ci sono sempre le persone

Bisogna sempre essere al passo con i tempi e seguire l’evoluzione delle tecnologie e “degli algoritmi” che governano la rete. I grandi strumenti sociali della rete e i grandi motori, direi il grande motore e cioè Google, ci studiano e ci leggono sempre di più fino a memorizzare alla perfezione, quasi più di noi, i nostri comportamenti offrendoci una navigazione a noi consona e “amica”.

Tutto vero, ma al centro delle relazioni e della rete restano le persone e la loro capacità empatica di interagire.

Ecco perché per me resta fondamentale consigliare alle aziende che vogliono ottenere risultati on line di farlo attraverso le proprie persone, di mettersi in gioco direttamente a livello professionale, attraverso il proprio vissuto e la propria esperienza.

Resta quindi indispensabile nel momento in cui si decide di utilizzare Internet e i diversi canali digitali che la rete ci mette a disposizione formarsi a questa nuova visione aziendale.

Non credo che esista azienda, imprenditore o professionista  che non intessa attorno a sé relazioni in grado di far crescere il proprio business.

E’ molto importante quindi allenarsi a questo e capire che oltre ai canali aziendali è molto opportuno che il management aziendale abbia in piedi e curi anche i propri canali personali. Faccio solo un piccolo esempio; è impensabile avere in piedi una pagina Linkedin aziendale senza pensare che lo staff aziendale non possa avere in piedi anche dei profili personali a supporto della stessa e che rafforzino, attraverso la reputazione personale, anche il brand aziendale.

Sono convintissimo, il lavoro di questi anni me ne ha dato conferma, che le Digital Strategies che funzionano sono in primis quelle che vedono la squadra aziendale giocare insieme per il raggiungimento di questo risultato.

Sono convinto che il nome Social Network sia molto meglio del nome Social Media, il primo ti dà l’idea di una rete in continua evoluzione in grado di amplificare in modo naturale il segnale, il secondo ti dà l’idea di una comunicazione UNO a Molti e unidirezionale che  avrà bisogno sempre della attività drogante dell’advertising per tenersi su.

Sono convinto che l’advertising serva, ma sono altrettanto convinto che ci debba essere una gran parte del traffico sostenuta dalla capacità di rete dell’azienda e della forte capacità di engagement dei singoli protagonisti aziendali dal magazziniere, al direttore generale.

L’advertising non serve quindi ?

Non ho detto questo, dico solo che deve servire a supporto e non come unico strumento per raggiungere il proprio pubblico.

Al centro di ogni attività ci sono le persone, sempre !

Se vuoi approfondire o valutare la possibilità di mettere in pratica per la tua attività quanto detto, CONTATAMI !

    Qualche curiosità interessante: Il 16,37% degli acquisti online totali viene effettuato il lunedì

    Con l’apparizione della Grande Distribuzione Organizzata cioè di ipermercati e centri commerciali, il week-end (venerdì e sabato in particolare) è diventato il momento in cui ci si reca in questi luoghi per fare acquisti.

    In effetti molte famiglie approfittano dei giorni non lavorativi per fare le spese legate al quotidiano settimanale e cioè: cibo e articoli per la casa.

    Pur non essendo lontani da queste situazioni e vedendo ancora file in alcuni negozi nel w.e. qualcosa sta cambiando con l’arrivo della possibilità di effettuare acquisti on line.

    I consumi e le abitudini relative cambiano con il cambiamento dei tempi.

    Secondo alcuni dati provenienti dalla Spagna e in particolare da SeQura (azienda che si occupa di sistemi di pagamento on line), dal 2013 c’è una tendenza che vede gli acquisti spostarsi durante tutto l’arco della settimana e quindi anche dal lunedì al venerdì. Gli acquisti nel fine settimana sono in calo.

    Se una volta il lunedì nell’immaginario collettivo era visto come giorno in cui cominciava la settimana lavorativa o scolastica, oggi, con grande sorpresa, il lunedì è il giorno in cui si acquista di più via Internet, gli fa compagni anche il giovedì.

    E’ colpa dell’e-commerce ? In realtà è “colpa” del cambiamento delle abitudini di acquisto e degli strumenti che gli acquirenti hanno a disposizione per fare compere.

    Con le-commerce di ultima generazione sono migliorati e di molto i servizi servizi di consegna delle merci (24/48 ore) e i consumatori non si sentono più obbligati a sacrificare il giorno libero per uscire a fare compere.

    Anche l’e-commerce però deve fare le sue scelte per rimanere al passo con i tempi e non lasciare completamente il campo ai grandi player.

    Piattaforme user friendly, delle user experience di alto profilo, usabilità e facilità nel raggiungere gli obiettivi di acquisto, facilità nelle modalità di pagamento, usabilità mobile, presenza sui motori di ricerca e campagne social sono aspetti ai quali non si può rinunciare.

    Non esitate a contattarmi per ulteriori approfondimenti:

       

      Inbound marketing, attrarre e coinvolgere i clienti. Saranno loro a cercarti.

      Quale ruolo per il Blog

      Per cominciare un funnel di marketing che funzioni è necessario portare le persone interessate al tuo business sulle tue pagine.

      E’ necessario quindi avere un piano editoriale con la programmazione dei contenuti, pubblicarli e cominciare così a creare interesse e traffico. E’ sufficiente ? Sicuramente è il primo passo.

      Quindi è necessario senza ombra di dubbio avere un blog e lavorare affinché i contenuti siano concepiti in ottica SEO, cioè vengano ottimizzati per indurre il motore di ricerca a trovarle e a indirizzarvi gli utenti della rete.

      E’ consigliabile, perciò, fare un lavoro sulle keyword che devono essere presenti e contestualizzate all’interno dell’articolo che andremo a scrivere. Non dimentichiamo quello che ci siamo detti nell’articolo precedente e cioè che chi naviga cerca “informazioni”, pone domande, i nostri contenuti devono rispondere a delle domande, devono soddisfare questa ricerca di informazioni.

      Ma il blog non serve solo a portare pubblico sulle pagine aziendali e a far apprezzare i contenuti, serve anche a portare il pubblico, in maniera abbastanza naturale, verso gli obiettivi on line aziendali. Per fare ciò si creano delle landing page, in grado di ricevere l’atterraggio del pubblico che arriva dal blog e dagli altri canali dell’ecosistema web aziendale.

      Dal Blog alle Landing Page

      Per portare traffico dal blog alle landing è bene inserire all’interno del testo dell’articolo e del post del blog dei link che portino alla landing page. Si potrebbero anche usare dei banner interni al testo o nella sidebar laterale del blog o nel suo footer.

      E’ chiaro che questi link devono essere contestualizzati e non percepiti come qualcosa d’altro rispetto al contenuto del post. Anche le sidebar possono essere personalizzate per categoria o tag, specialmente se parliamo di WordPress come CMS (Content Management System).

      Se ad esempio ho degli articoli del content marketing e sono così categorizzati potrei fare in modo che ci sia una sidebar personalizzata che contenga banner che portino a una landing page che parli di questo tipo di servizio.

      Inbound Marketing: non il blog, ma un ecosistema

      Ovviamente non ci si può basare solo sui probabili e possibili risultati rivenienti dall’attività editoriale sul Blog.

      Giusto per fare un esempio i contenuti video e le immagini oggi giocano un ruolo fondamentale nell’attirare pubblico. Essi vanno veicolati attraverso le piattaforme social per  portare gli utenti verso le landing pages aziendali o verso prodotti specifici che intendiamo vendere o promuovere.

      Attorno all’azienda va creata una community, vanno utilizzati infuencer in grado di convincere il vostro pubblico.

      Bisogna essere in grado di tessere relazioni sulle rete e coltivarle, bisogna saper fare PR on line.

      Le scelte che si fanno per mettere su un funnel di inbound marketing devono essere guidate (almeno è auscpicabile) da un digital strategist in grado di supportare l’azienda nel suo percorso.

      E’ chiaro che per ogni obiettivo c’è una strategia, è quindi difficile dire se l’Inbound marketing sia meglio dell’outbound marketing.

      Quello che è certo è che l’inbound marketing ha in sè una nuova visione del mondo e cioè:

      • se l’outbound marketing punta con campagne esterne più o meno appariscenti a portare pubblico in negozio (da voi);
      • l’inbound marketing lavora affinché siano i clienti a cercarvi e venire da voi. Il concetto è rivoluzionario. Chi sceglie di venire da voi ha già fatto un po’ di strada verso l’acquisto.

      Proviamo a parlarne !

        Digital Strategies: Ma in local cosa bisogna fare per ottenere più clienti ?

        Se abbiamo deciso che i canali digitali sono utili a farci trovare su internet e ad aumentare il numero dei nostri potenziali clienti in store allora non abbiamo che da mettere in campo una strategia digitale che ci faccia trovare dai clienti individuati nel nostro raggio d’azione.

        Si, ma che cosa dobbiamo fare?

        • Come prima cosa dobbiamo farci trovare sulla rete. Quando un utente cerca sui motori di ricerca un prodotto o un servizio che rientra nelle nostre categorie merceologiche, questo utente ci deve trovare, e ci deve trovare tra i primi 5-6 risultati della prima pagina, dopo quelli sponsorizzati, se parliamo di posizionamento organico.
        • Geolocalizzare on line la nostra attività, vedi Google Maps e Google My Business.
        • Per fare ciò bisogna essere bravi a fornire tutte le informazioni necessarie sui nostri prodotti e far capire ai nostri interlocutori che, per acquistare non ci sarà nulla di più facile che venire in negozio.
        • Non bisogna mai dimenticare di provare a fidelizzare i nostri interlocutori e di creare un legame, un contatto, tra la nostra azienda e loro.
        • Grazie a questo contatto potremo: tenerli informati e in contatto con noi; potremo intessere e gestire relazioni.
        • Se il potenziale cliente viene in negozio (ma anche nel nostro sito), bisognerà fare in modo che che possa vivere esperienze, sentire profumi, toccare il prodotto, saggiare una stoffa, vedere un effetto tecnologico, partecipare a una demo, essere parte di un show sul prodotto con uno stakeholder del settore.

        Molte delle cose elencate non sono del tutto replicabili sui canali digitali. Su queste dobbiamo giocare e vincere portando le persone a incontrarci…. e… in negozio, mai abbandonare il cliente a sé stesso !

        Il commerciante del ventunesimo secolo deve giocare sul suo store come se fosse (e lo è) un punto di forza e non di debolezza. Non abbiamo idea di quanti possibili clienti ci sono là fuori !

        Per approfondire non esitare a contattarmi !

          Digital Marketing, Web Strategies, Social Media Marketing

          Come detto mi occupo di Digital Marketing, Web Strategies, Social Media Marketing, Content Marketing, Attività di Blogging. Mettere su un progetto che porti l’azienda a competere sul mercato digitale è attività complessa che va costruita insieme all’Azienda che deve essere la protagonista del suo successo commerciale e di marketing.

          Ecco perché prima di partire ritengo fondamentale parlare con il mio cliente, conoscere a fondo la sua azienda, la sua mission, i suoi obiettivi, il mercato di riferimento, le persone che saranno raggiunte dall’attività aziendale.

          Non si manda on line una “soluzione”, si mette in campo l’azienda, com’è o come vuole essere rispetto a questo nuovo mercato, con quale filosofia lo vuole affrontare, con quali persone, con quali valori. Non una soluzione quindi, ma “l’essenza” stessa dell’azienda, con il suo metodo di lavoro, con la sua attenzione ai clienti.

          Non una Soluzione, un Metodo; Non una Soluzione, uno Stile; Non una Soluzione, una Squadra; Non una Soluzione, una Rotta.Digital Marketing, Web Strategies, Social Media Marketing

          Ecco l’elenco dei Servizi disponibili:

          • Studio e pianificazione di strategia
          • Formazione e consulenza a supporto di un progetto di Fundraising
          • Strategie di Digital Marketing e utilizzo del Web per il Business
          • Programmare nei dettagli le web strategies aziendali
          • Formazione e Consulenza on site presso aziende ed enti: Web strategies e organizzazione aziendale
          • Social Media Marketing
          • Costruzione e cura di un ecosistema web
          • Attività di blogging
          • Supporto alla brand reputation
          • Ufficio Stampa / Addetto Stampa
          • Copywriting e Comunicazione 2.0
          • Comunicazione istituzionale di un Ente/Azienda
          • Dirette Streaming in Facebook di un evento

          Visita anche la pagina: “Cosa Posso fare per Te”

          Scrivimi, sarò felice di esserti utile.

            Oggi parliamo di traffico

            No, non voglio annoiarvi con questioni legate all’utilizzo o meno dell’automobile e dei mezzi pubblici, ma  vorrei provare a definire il traffico web che può interessare un sito internet o un e-commerce.

            • In primo luogo possiamo dire che un sito può essere investito da quello che si definisce “Traffico naturale”
            • Molto importante nel tempo il “Traffico di ritorno”
            • Sulla rete non si è soli, per cui creare delle collaborazioni non è male: “Traffico da partnership”
            • Non può essere tutto affidato al lavoro quotidiano, ma qualcosa deve essere spinto: “Traffico da advertising
            • Arrivare direttamente al tuo pubblico, ai tuoi clienti: “Traffico da marketing diretto” (mail-marketing – engagement social)

            Il Traffico Naturale

            Il Traffico Naturale è caratterizzato dagli utenti che trovano da soli (ad esempio attraverso una ricerca su web il sito vostro sito Internet. All’inizio questo traffico è molto basso.

            • Vanno pianificati obiettivi sostenibili
            • Bisogna iniziare attività di SEM (Search Engine Marketing – spesso a pagamento) e lavorare sull’indicizzazione del sito: SEO (Search Engine Optimization)

            Sempre più importante nel tempo è il tasso di conversione degli utenti che visitano il nostro sito, cioè quanti acquistano o quanti ci contattano.

            Il Traffico di Ritorno
            Se si è bravi nel coinvolgere i propri utenti/clienti nell’attività del proprio sito internet e in qualche modo essi sono spinti a ritornare ecco che si favorisce la Fidelizzazone del Cliente, fondamentale per un’attività comemrciale. E’ fondamentale che il numero di utenti di ritorno rispetto al totale, aumentino in percentuale nel tempo.

            Il Traffico da Partnership
            E’ il traffico che può arrivare grazie all’accordo con altri portali o con altre organizzazioni. Può esserci uno scambio di link, o di servizi, o di informmazioni. Di solito quando sono gli altri a parlare di noi è molto meglio che essere autoreferenziali. Oggi se c’è un portale che posta un articolo su di noi quello conta molto di più di una nostra pagina “chi siamo”, o “i nostri servizi”.

            Il Traffico da Advertising
            Non si può prescindere, per un progetto web, dall’ottenere traffico anche da attività di advertising sulla rete, ad esempio: Adwords di Google o Facebook Ads.
            Se si vogliono risultati bisogna investire anche in promozione. Pur facendo un ottimo lavoro sul posizionamento naturale del sito questo non sarà mai sufficiente ad imporre il sito al mercato di riferimento in tempi brevi.
            Va comunque detto che se non si fa un lavoro serio sul posizionamento organico, il traffico da Advertisng saràsolo un traffico “drogato” che si bloccheràdel tutto ogni volta che si “spegnerà” una campagna.

            Il Traffico da Marketing diretto
            E’ molto importante avere o generare liste di persone a cui poter inviare nostre comunicazioni. Tali liste possono generarsi grazie all’acquisizione di indirizzi di registrazione al nostro portale, di iscrizione alle newsletter, di contatti presi in store, di contatti acquisiti attraverso l’attività social.  Con questi contatti, previo consenso, è possibile fare a esempio attività DEM (Direct Email Marketing)

             

            UX – User Experience, protagonisti e contesto

            Stiamo per far partire un progetto digitale (ma anche non) vogliamo essere attenti agli utenti, alle persone che ne usufruiranno, da dove partiamo, che facciamo ?

            Cominciamo a porci qualche domanda:

            • A chi ci rivolgiamo
            • Qual’è il profilo dei nostri clienti/utenti
            • Cosa dobbiamo conoscere di loro

            Fino a qualche tempo fa si ragionava solo ed esclusivamente per “target”, ci si chiedeva:

            Età
            Sesso
            Dove vive (qualche volta)
            e dopo una certa evoluzione del marketing, specialmente quello in store, i comportamenti di acquisto

            Oggi siamo chiamati a chiederci di più, anzi a frazionare il nostro target fino ad arrivare alle singole persone e a studiare o ipotizzare ogni singolo comportamento.

            Dobbiamo chiederci se il nostro pubblico è:

            Un pubblico esperto o inesperto, cioè se è in grado di utilizzare con facilità gli strumenti che gli metteremo a disposizione oppure se dovrà essere aiutato con strumenti estremamente semplici o con aiuti contestuali all’utilizzo.

            Le abitudini, le tradizioni, la cultura. Se “il dove vive” prima era sufficiente per indirizzare campagne per area geografica, oggi “il dove vive” è semplicemente un indizio di partenza per conoscere meglio le abitudini del nostro cliente, le tradizioni del territorio dove vive, la cultura del posto. Il tutto serve a meglio indirizzare il nostro messaggio e il nostro prodotto, a non incorrere in errori madornali come messaggi poco comprensibili o addirittura offensivi per i propri clienti.

            Il tipo di utilizzo che il nostro cliente farà del nostro servizio/prodotto

            E, in una società complessa e dinamica, il tempo a disposizione per la sua fruizione.

            Proviamo quindi a meglio individuare le domande che ci dobbiamo porre rispetto al nostro pubblico:

            • Cosa sarà chiamato a fare ?
            • Chi è ?
            • Dove lo farà ?

            Fermiamoci qua. Proviamo a dare direttamente le nostre risposte. Nei prossimi giorni qualche altra dritta, intanto, se avete necessità di qualche chiarimento, contattatemi.

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