TWITTER: UN FOLLOW NON SI NEGA A NESSUNO… O QUASI…

Non sto qui a spiegare come funziona Twitter un po’ perché sarebbe offensivo nei confronti di chi legge, un po’ perché credo che di white-paper in tal senso e libri ne siano stati scritti tanti.

Quello che saprete certamente e che in Twitter, al contrario di tanti altri Social Network, non si chiedono i contatti o le amicizie, ma si “segue” gli utenti che si ritiene interessante seguire. Si seguono gli altri utenti senza aspettarsi nulla in cambio. In definitiva senza aspettarsi di essere seguiti per forza da chi stiamo seguendo.

Ci sono molti “guru” del web in effetti che hanno molti più “follower” (coloro che li seguono) rispettono ai “following” (coloro che seguono). Questo sicuramente può essere comprensibile quando parliamo di grandi aziende e di grandi testate giornalistiche o enti, un po’ meno quando parliamo di persone sia pure con un blasone notevole.

Ritengo che all’interno dei social network “le classi” e gli “status” si perdano perché i social sono pensati per mettere in relazione le persone a prescindere dalla loro condizione sociale o dalla loro posizione nel mondo del business o dello spettacolo o altro ancora.

Direi che, almeno per correttezza, bisongerebbe ricambiare il follow. Rifiutare il follow è come tirare indietro la mano a chi ve l’ha tesa per salutarvi. Secondo me una vera e propria scortesia.

Certo nella rete e in Twitter ci sono anche utenti impresentabili (razzisti, siti porno, ecc.) e a questi ovviamente il follow si nega, ma la maggior parte è integrata in una comunità che, dal mio punto di vista, alla pari prova a comunicare con gli altri.

Ci sono poi i “guru” o le grandi aziende che si credono furbi e ti seguono, in maniera che tu ricambi il follow, dopo di che una volta ottenuto il follow non ci seguono più. Sono una minoranza, esistono, ma non sono loro a doverci fare da esempio.

Direi quindi che per “educazione” un “follow” non si nega a nessuno… o quasi…