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Abbasso la Creatività. Il pensiero divergente produce solo un libro di sogni?

di Michele Dell'Edera Mag 29, 2022

Secondo le definizioni che si trovano più facilmente on line il pensiero divergente è quella capacità di produrre risposte che siano al tempo stesso: Originali, inusuali ed efficaci.

 

L’elaborazione di tali risposte sono certamente collegate alla valutazione di un determinato problema o allo svolgimento di un determinato compito.

 

Il pensiero divergente è spesso associato alla creatività e all’intelligenza del soggetto che lo elabora. Vera la prima associazione non è detto che lo sia la seconda. Non è detto che un soggetto creativo sia anche intelligente (di solito lo è) per il semplice fatto di saper affrontare le questioni in modo divergente.

 

Il pensiero divergente è caratterizzato da alcune peculiarità imprescindibili:

  • La fluidità: cioè la capacità di produrre tante idee
  • L’elaborazione: la capacità di approfondire le idee che si è andati a creare
  • La flessibilità: la capacità di non innamorarsi per forza di un’idea, ma essere in grado di passare da un’idea all’altra nell’ambito di più associazioni semantiche
  • La Valutazione: la capacità di scegliere quale sia, tra tutte le idee ipotizzate, l’idea migliore rispetto allo scopo che ci prefiggiamo.

 

Sappiamo però che il business di oggi è fortemente razionale ed analitico e lascia poco spazio alla creatività e quindi al pensiero divergente.

 

Ci troviamo spesso di fronte ad azioni che sono o solo creative dove tutto è lasciato alla forza del messaggio senza valutare:

  • Mercato
  • Obiettivi
  • Segmenti Target

Oppure ci troviamo di fronte ad azioni di business studiate fortemente dal punto di vista dei dati a disposizione, ma pochissimo dal punto di vista dell’immagine e dei contenuti che si vogliono divulgare.

 

Quindi nessuno spazio per il pensiero divergente all’interno di un progetto di business?

 

Io penso che, come tutte le cose dipende da dove una determinata azione la si va a collocare. 

 

Probabilmente, dato un mercato che si vuole andare ad aggredire, il pensiero divergente si potrebbe :

  • Utilizzare all’inizio per la generazione di N idee (immaginate un ampio Brainstorming)
  • Successivamente andare a validare le proprie idee con i dovuti studi legati al modello di business che ne consegue (valutare fattibilità, valore, profittabilità, domanda ecc.)
  • E poi ancora, definita la strategia e le azioni da mettere in campo, riutilizzare il pensiero divergente per andare a dare la migliore risposta possibile alle strategie e alle azioni da pianificare.

Convergenti o divergenti: chi ci sarà più utile?

Credo di poter dire che la risposta migliore sia avere un team formato da persone in grado di esprimere il meglio in entrambe le fasi del pensiero:

  • I divergenti: coloro i quali, creativi e multidirezionali, ci aiuteranno a guardare le cose da più punti di vista e magari a trovare soluzioni innovative.
  • I convergenti: Coloro i quali, grazie al loro pensiero analitico e logico ci aiuteranno ad elaborare un progetto e un percorso studiato nei particolari e sulla base di dati e alla luce di un confronto e una validazione con il mercato. Il loro apporto sarà fondamentale anche per innescare e applicare nel gruppo di lavoro procedure precise. 

 

Insomma… non buttiamo via nulla.

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