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SOCIAL NETWORK, NIENTE RICETTE IN SERIE

Sempre più sento dire, forse perché se ne sta acquistando maggiore consapevolezza, che i social network non sortiscono risultati utili per gli iscritti soprattutto se parliamo di risultati reali, risultati di business.

Questo potrebbe essere anche vero, però, a mio avviso, questa cosa accade perché si pensa che per presidiare un social c’è bisogno di due cose: una minima conoscenza di internet, una notevole costanza nell’aggiornamento e il gioco è fatto.

Partendo da questi presupposti è chiaro che le delusioni possono essere tante e anche pesanti. Innanzitutto bisogna cominciare col dire che prima di buttarsi a capofitto nel mondo dei social è necessario che si sappia  chi sono io, quali obiettivi voglio raggiungere, attraverso quali canali.

Chi sono, la mission personale, aziendale o di prodotto, che obiettivi commerciali o di marketing voglio raggiungere, quali canali, cioè quali social mi possono aiutare in questo, e, soprattutto, sono disposto a lavorare per rendere reali i rapporti che genero on line, sono disposto cioè ad aprire un dialogo con i miei ipotetici Partner/clienti del futuro conquistandomi la loro fiducia essendo trasparente ai loro occhi ? Leggi il blog

LE AZIENDE NON USANO I SOCIAL ? A ME SEMBRA UN’OPPORTUNITA’ !

In questi giorni una ricerca molto approfondita e molto ben fatta, condotta dalla IULM, sull’utilizzo dei social e del web 2.0 nelle aziende italiane ha, secondo molti, fornito dei dati sconcertanti. In pratica, secondo questa ricerca, su 720 aziende analizzate, appartenenti ai settori più diversi, solo lo 0,79% utilizza i social per finalità di business, per il resto: il 10% delle piccole aziende e il 35% delle medie utilizzano i social “solo” per comunicare.

Allora credo possiamo fare due cose:

  1. Accettare la realtà e cambiare mestiere
  2. Pensare che questa sia una grossa opportunità e lavorare perché le aziende Italiane sperimentino le opportunità di business che nascono da una comunità enorme e variegata come quella dei social. Leggi il blog
H2BIZ, LA VIA ITALIANA AL SOCIAL NETWORKING

C’è una via italiana al social networking di tipo business, questa via si chiama H2biz. Se, dal punto di vista dei numeri, la creatura “made in Napoli” di Luigi De Falco non può competere con i famosissimi Linkedin, Viadeo e quanti altri, certamente dal punto di vista della concezione dello stesso Social la riflessione su di essa si fa interessante.

Innanzitutto a differenza degli altri social network di tipo business c’è, su H2biz, già in fase di registrazione un filtro ben preciso, si possono iscrivere, infatti, solo ed esclusivamente coloro i quali hanno una professione già acquisita e cioè: manager, imprenditori, aziende, professionisti.

Accedono al network quindi coloro i quali hanno già qualcosa da dire al mercato e al mondo del business. Non possono iscriversi ad H2biz coloro i quali sono in cerca di lavoro e gli studenti. Leggi il blog

HO VIDEOINTERVISTATO CLARISSA BURT

Ho incontrato Clarissa Burt soubrette, modella, attrice, produttrice, imprenditrice che da sei anni è tornata negli USA a Poenix dove lavora e segue la sua famiglia. Uno dei suoi progetti è il lancio di una nuova Web TV negli Usa. Un incontro cordiale pieno di consigli utili per le donne, per chi vuole fare impresa, per chi ama internet come strumento di comunicazione, informazione e socializzazione. Ma seguite l’intervista video.

Vai su Zeroventiquattro.it per vedere l’intervista.

FACEBOOK CHIUDE !… MA ERA UNA BUFALA…

Si è sparsa la voce che Facebook avrebbe chiuso il prossimo 15 marzo. La notizia ha dell’incredibile, ma, come spesso accade, le notizie più sono incredibili e più hanno credito.

Tanto credito che lo stesso Mark Zuckerberg è dovuto intervenire per calmare gli animi e il panico degli oltre 600 milioni di utenti.

Tutto era cominciato con una fantomatica intervista pubblicata su un giornale satirico il: Weekly World News

Tutto falso quindi. Possiamo stare tranquilli !

IL 2011 E’ L’ANNO DEL WEB 2.0 IN AZIENDA ?

E’ stato pubblicato negli USA uno studio annuale sul Web 2.0, ecco alcune cose degne di nota:
• Le proprietà all’interno delle aziende sono più disponibili alla collaborazione e condivisione quando si parla di IT e non quando l’impegno deve essere profuso nell’ambito della comunicazione aziendale o corporate. Al momento sono poche le aziende nelle quali una discussione interna aperta porta a prendere delle decisioni.
• Le aziende che meglio si muovono sul mercato e che raggiungono un maggior grado di efficienza sono le aziende che hanno fatto del 2.0 una propria filosofia aziendale. Se le aziende usano. tecnologie a servizio della collaborazione, sia interna che esterna si vede anche abbastanza chiaramente. Le aziende che sono in grado di automatizzare e affinare i processi e le interazioni interne ed esterne all’azienda riescono in tempi relativamente brevi a vedere ritorni molto incoraggianti.
• Se l’utilizzo di tecnologie web 2.0 non viene inteso solo come un possibile add-on alle pratiche aziendali, ma come parte stessa Leggi il blog

L’EPIFANIA OGNI FESTA PORTA VIA, MA ECCO IL NATALE NELL’ERA WEB 2.0

Ho trovato navigando un pò sul web questo simpaticissimo video che immagina l’evento di Betlemme nell’era 2.0. Veramente originale e simpatico.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=ZyEs9jIr1-w&hl=it_IT&feature=player_embedded&version=3]

Il video è segnalato dal seguente post ecco il link:

http://hightech.blogosfere.it/2011/01/la-storia-della-nascita-di-gesu-e-dei-re-magi-ai-tempi-del-web-20.html

ANNO NUOVO LAYOUT NUOVO

Ripartiamo da qui, dal nuovo layout per questo mio blog. Un layout rigorosamente “preso in prestito” da quelli messi a disposizione di WordPress, ma molto in linea con il mio modo di pensare e  di scrivere.

Sembra quasi che le pagine siano scritte su un vecchio foglio di protocollo con i margini.

Un foglio che usavo spesso per prendere appunti e per scrivere le mie riflessioni e i miei compiti in classe. Ecco perché mi è piaciuto e perché da oggi lo utilizzo. Sperando che questi appunti possano essere utili e interessanti per tutti.

Michele Dell’Edera

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